...ardente, come se | il mistero
contadino, quieto…| e sordo nell’estate del quarantatre,| tra il borgo, le viti
e il greto | del Tagliamento, fosse al centro | della terra e del cielo; | e
lì, gola, cuore e ventre | squarciati sul lontano sentiero | delle Fonde,
consumavo le ore | del più bel tempo umano, l’intero | mio giorno di gioventù,
in amori | la cui dolcezza ancora mi fa piangere... (PPP)
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(..) Scriverà in una sua poesia
David Maria Turoldo della donna “Donna, forma estrema del sogno, anima del
mondo, tu sei il grido della creazione”. Pasolini scriverà “ il mio amore è per
la donna infante e madre”. Un frate e un omosessuale esprimeranno in questi
versi il più alto concetto che si possa avere per la figura umana femminile.
Papa Luciani: Dio è più madre che padre.
Pasolini “scritti corsari” sono
contro l’aborto definendolo un omicidio legalizzato che avvilisce solo la
donna. E interrompe quel ciclo umano che si era rinnovato dalla nascita
dell’uomo, fino al mondo consumistico che favoriva il coito, non più come atto
della creazione, ma solo come mercificazione per avvallare il consumo delle
merci, rendendo merce l’atto sessuale. E non più amore fra due individui di
sesso diverso che procreano per il piacere della creazione. E sentire un Papa
che perdona la donna per che abortisce il figlio. “Mi chiedo se sua madre
avrebbe abortito lui, che penserebbe della madre?”
Pasolini “la chiesa è lo spietato
cuore dello stato”.
(Mario Pozzi, Pasolini
e la chiesa cattolica, 2019)
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