Orazione di Alberto Moravia ai
funerali di Pasolini
Poi abbiamo perduto anche il
simile. Cosa intendo per simile: intendo che lui ha fatto delle cose, si è
allineato nella nostra cultura, accanto ai nostri maggiori scrittori, ai nostri
maggiori registi. In questo era simile, cioè era un elemento prezioso di
qualsiasi società. Qualsiasi società sarebbe stata contenta di avere
Pasolini tra le sue file. Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce
ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo (applausi). Quando
sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come
poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro.
(..) Tutto questo l’Italia l’ha
perduto, ha perduto un uomo prezioso che era nel fiore degli anni. Ora io dico:
quest’immagine che mi perseguita, di Pasolini che fugge a piedi, è inseguito da
qualche cosa che non ha volto e che è quello che l’ha ucciso, è un’immagine
emblematica di questo Paese. Cioè un’immagine che deve spingerci a migliorare
questo Paese come Pasolini stesso avrebbe voluto
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