Lo scandalo del contraddirmi, dell’essere / con te e contro di te; con
te nel cuore, / in luce, contro di te nelle buie viscere; (..) / Ma nella
desolante / mia condizione di
diseredato, / io possiedo: ed è il più
esaltante / dei possessi borghesi, lo stato / più assoluto. Ma come io possiedo
la storia, / essa mi possiede; ne sono illuminato: / ma a che serve la luce?
(..) / Solo l'amare, solo il conoscere / conta, non l'aver amato, / non l'aver conosciuto. Dà angoscia / il vivere
di un consumato / amore. L'anima non
cresce più. (..) / Mi chiederai tu,
morto disadorno, / d'abbandonare questa disperata / passione di essere nel
mondo?
(Pier Paolo Pasolini, Le ceneri
di Gramsci, Garzanti, Milano 1957)
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